La scena (o sinonimi della -)
Ovvero, quella necessità di appartenere.
Il bisogno di essere accettati, la ricerca dell’identità, che sembra sempre (e forse è) costruita grazie ai riflessi. Lo specchio, l’altro, gli altri.
Così è per me e per chi spara a Monaco, così era da giovani e credevo avrebbe smesso di essere, ad un certo punto, e invece mi sembra di no, mi sembra solo che più cresci e più sei bravo a nasconderti.
Ma tutto sommato non mi dispiace questo gioco di regole: bastava capirle, e quanta fatica, e mi domando che pensano gli psicologi, come si sentono, se è facile con tutti uguale, oppure no (e sarà no, inevitabilmente).
E conosco il piccolo G. che ho visto in foto dal suo primo minuto, e calpesto il mio spazio senza imporre il mio ruolo, complice la mia bella amica bionda che accorre in mio soccorso quando serve.
E ho un po’ di fiducia che ancora una volta (per fortuna) è ben riposta.
Vinco un concorso e mi sveglio con un abbraccio. Sia benedetto il condizionatore, e anche la vita, che sembra ci si metta di punta ad insegnarti tante più cose quante più pensavi di averne capite.