Questa primavera porta aria nuova, tante cose cambiano senza fare rumore.
Aria nuova, e una casa nuova. Una casa mia.
Una casa nuova, altra da quella che ho abitato per tanti anni e per tante cose accadute, tante, tante che ormai queste mura, le pareti gialle con le cose appese, sono quasi slegate dagli eventi che ci sono successi dentro, dalle persone che ci si sono appoggiate, dalle urla e dalle parole e dai suoni che hanno contenuto (quasi sempre), custodendoli dall’esterno nella parvenza di riservatezza che può essere concessa anche a chi vive in una casa di cinque persone.
Una casa nuova, anche perché questa è meno casa da quando V., coinquilina dell’anima, è partita per altri lidi, per seguire un amore che se n’era già andato, portandosi i mici e una macchina carica di tutta la sua vita. E’ meno casa da quando non c’è lei, che tanto mi faceva incazzare ma mi comprava le medicine quando stavo male. E’ meno casa con le sue telefonate tristi, ma che lasciano trasparire, finalmente, il bisogno di riscatto che ho sempre sperato di sentire nella sua voce.
Questa è meno casa da quando M., fratello folle e fisico inadempiente, si è trasferito giù al nord. Meno casa da quando non ci ammorba di arance e gin lemon nei bottiglioni di plastica, sostanze (poco) psicotrope assunte da adulto e molestia alcolica. Mi manca, quanto mi manca.
Questa non è più casa da quando non si progettano cene con gli amici comuni perché amici comuni, ormai, con chi qui ci vive ora, ce ne sono di meno. Ma forse sono ingiusta, è ancora casa, solo che non sembra bella come prima ora che la famiglia è lontana. E forse è un segno, giro di vite, è ora di riconoscere il cambiamento.
Aria nuova è risentire A. dopo tanto tempo e dirgli, un giorno ci vedremo, e rideremo insieme, ma adesso no. E’ riconoscere le distanze, è sceglierle, è smettere di essere arrabbiati e cominciare a costruire nuove strade. E’ chiamare le cose con il loro nome, a volte è forzarsi di fare un passo in più di ciò che dice l’istinto, sapendo che il mio istinto è così legato alla razionalità che a volte non si capisce quale dei due sia, a parlare, e a dirti vacci piano.
Così, aria nuova è giocare con gli appuntamenti al buio per nascondere il fatto che c’è una persona nuova che si è ritagliata un posto nei miei pensieri, prendendo in giro le mie ansie e promettendo partenze estive per viaggi lunghissimi, sola andata. Questa persona è magnificamente positiva, e lontanissima da come pensavo che fosse. E’ un sorriso che non mi aspettavo, anche se a termine (o forse, proprio per quello).
Aria nuova è pensare alle prospettive possibili, è immaginarmi nella mia camera nuova a settanta metri da qui, è avere paura degli scatoloni e degli esami, è cercare risposte e trovarle anche, un po’.
Aria nuova è il primo addio al nubilato della mia vita (e chissà se ci saranno gli spogliarellisti, chissà). E progettare vestiti e scarpe e pomeriggi, e chiedersi se mi commuoverò, alla fine.
…and you better start swimming
or you’ll sink like a stone
‘cause the times, they are a-changin’