Desideri medi (in a melancholy mood)

Ascolto musica jazz
studiando alla mia scrivania sotto la finestra,

voglio andare a New York, dopo la laurea.

Devo riscrivere i miei desideri, per sapere cosa chiedere quando soffierò sulle candeline, o quando vedrò una stella cadente. Desideri medi, non quelli tipo ‘vincere il nobel’, ‘avere un lavoro decente per la vita’, ‘trovare l’uomo dei miei sogni’ (?!?). Desideri medi, quelli per cui ti puoi impegnare un po’, ma comunque incolpare il destino se non riesci a metterli in pratica. Tipo ‘andare a New York, dopo la laurea’.

Ho scritto i titoli dei brani più belli, gli autori e gli spunti di riflessione sul quaderno degli spunti (quello bello, con la calamita gigante che -penso- mi ha smagnetizzato il bancomat).

Ho chiuso i miei coinquilini su di giri fuori dalla porta,
la pioggia fuori dal vetro,
ho lasciato entrare solo quella luce bianca.

We lived our little drama
We kissed in a field of white
And stars fell on Alabama
Last night

I can’t forget the glamour
Your eyes held a tender light
And stars fell on Alabama

Last night

I never planned in my imagination
A situation – so heavenly
A fairy land where no one else could enter
And in the center – just you and me

My heart beat just like a hammer
My arms wound around you tight
While stars fell on Alabama
Last night

[ma solo io ho la sensazione che, a questa storia qui, manchi un pezzo?]

2 commenti

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2 risposte a “Desideri medi (in a melancholy mood)

  1. Tipo il fatto di lasciar perdere il destino e iniziare a incolpare te se non riesci a andare a New York o a procacciarti i pezzi che mancano vivendo nuova vita? 😉
    Buona fortuna! Anche qui si studia per la laurea con un po’ di cose fuori dalla porta e dalla finestra. Tanta pioggia.

  2. Ci si prova, cercando gli alibi aprioristicamente (sanità mentale per una devotamente portata all’autodemolizione).
    Però ci si prova 🙂

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